Ciao! Innanzitutto devo chiederti scusa per la mia assenza: l’estate è stata intensa e non ho avuto la giusta concentrazione per questa piccola, ma amata, newsletter. Eccoci allora a oggi: è arrivato prepotente l’autunno, qui piove tanto e voglio pensare a un nuovo inizio per questo settembre.
La scelta del ciclamino per questo mese può sembrare scontata e poco interessante, ma in realtà proporrei di rivalutare questa piantina colorata e timida.
Il nome del genere del ciclamino (Cyclamen) deriva dalla parola greca kyklos (= cerchio), forse in riferimento alle radici tuberose rotonde, e comprende una ventina di specie. Questo genere di piante era conosciuto fin dall'antichità. Plinio nei suoi scritti lo indica con diversi nomi volgari: “Rapo”, “Tubero” e “Umbilico della terra”.
Il ciclamino è una pianta invernale famosa per i suoi fiori, ma vorrei invitarti a osservare meglio un’altra parte: le foglie. Spesso, infatti, sono screziate nella parte superiore, creando dei disegni geometrici per me bellissimi. Alcuni botanici pensano che il disegno variegato serva a mascherare la pianta per ridurre i danni derivati dal pascolo degli animali erbivori. Astuto, eh?
Consigli di cura (cioè, quello che faccio io)
Chiariamo subito una cosa: il mio primo ciclamino l’ho fatto fuori. Ebbene sì: andato, puff, morto e sepolto. Gli avevo dato troppa acqua.
Il mio consiglio è quindi di tenerlo fuori (resiste al freddo molto bene), in un punto luminoso ma senza luce diretta, e di dargli un goccetto d’acqua ogni tanto. Poca poca. Te lo farà vedere anche lui: quando abbassa i fiori vuol dire che ha bisogno di un goccetto.
Per il resto, lascialo stare.
Cosa insegna
C’è a chi piacciono i fiori, a chi piacciono le foglie: ognuno ha i suoi gusti.
E il troppo stroppia.
Propagazioni varie
Quello che mi è piaciuto e che consiglio nell’ultimo periodo.
Libri
Atlante delle emozioni umane (Tiffany Watt Smith): in questo saggio l’autrice esplora l’universo delle emozioni, dalle più universali a quelle tipiche di particolari culture. Un gioiellino di libro.
L’altra figlia (Annie Ernaux): affilata come solo Ernaux sa essere, in questo libro parla dell’"altra figlia", sorella sconosciuta e la cui esistenza le è sempre stata nascosta dai genitori. Intenso.
Lacci (Domenico Starnone): in quanti modi si può vedere la realtà familiare? Tanti quanti sono gli occhi dei componenti di una famiglia, secondo Starnone. Avvincente.
Trema la notte (Nadia Terranova): nel 1908 un terremoto distrugge Reggio Calabria e Messina; è in questo scenario che i due protagonisti ricreano sé stessi. Intimo.
Film, serie ecc.
Inside Out 2 (film): non serve che io dica molto, è un cartone animato che parla di tutti noi. Tanto cariiino.
Allégorie Citadine (corto): ogni opera di Alice Rohrwacher mi tocca nel profondo e penso sia davvero una regista talentuosa. Qui ha lavorato con l’artista francese JR creando un’opera straodinaria, dove il mito della caverna di Platone viene portato nella Parigi odierna. Da vedere.
Ciao, e ricorda che abbiamo gli stessi bisogni delle piante: sole, acqua e amore.
Eleonora