Ciao! Ti do il benvenuto alla seconda newsletter del 2024. In questo momento di estremo inquinamento della Pianura Padana (se ci vivi anche te, sai benissimo lo schifo di respirare l’aria in questi giorni), sento ancora di più l’importanza di guardare con rispetto e interesse al mondo botanico. Dobbiamo cambiare, dobbiamo cambiarci.
La piantina del mese è la Pachyphytum oviferum, una succulenta nota come pietra di luna per via del colore delle foglie, grigio lunare. Le foglie sono bellissime perché oblunghe e cicciotte. A me piace tanto toccare le mie piantine e questa mi dà tanta soddisfazione: è liscia e morbida al tatto. Che carina.
Originaria del Messico, il nome deriva dal greco “pachys” (grosso) e da “phytòs” (pianta), e nel tardo inverno può fare dei fiori rossi a forma di campana.
La mia sta seguendo questa strada, con mia somma sorpresa (vedi sotto).
Consigli di cura (cioè, quello che faccio io)
Lo stretto indispensabile: buona luce (la mia l’ho messa all’esterno perché all’interno non ne aveva abbastanza e aveva cominciato a “filare*”), poca acqua (è una succulenta) e non troppo freddo (ma tanto non viene più freddo qui).
Una delle cose più belle è la facilità di propagazione: dalle foglie più vecchie si possono ottenere delle talee semplicemente staccandole dai fusti e poggiandole sul terreno, senza piantarle. Così facendo, in breve tempo metteranno le radici.
*una pianta fila quando le manca la luce: per cercarla, allunga il gambo.
Cosa insegna
Bisogna capire i propri bisogni per poter vivere serenamente.
Propagazioni varie
Quello che mi è piaciuto e che consiglio nell’ultimo periodo.
Libri
Ragazza, donna, altro (Bernardine Evaristo): vincitore del Man Booker Prize, è un romanzo corale con dodici protagoniste. Dodici storie diverse di donne anticonvenzionali, libere, vere.
Dare la vita (Michela Murgia): l’ultimo lavoro lasciato da Murgia è un vero regalo, ci si legge l’urgenza del messaggio. Un messaggio di possibilità, speranza, amore, famiglie. Ci manchi tanto.
Di troppo amore (Ameya Gabriella Canovi): questo saggio della psicologa Canovi riflette sulle dinamiche dell’amore dipendente, perché dire “non vivo senza te” non è sano.
Film, serie ecc.
Povere creature (film): a me questo film grottesco, disturbante ed esteticamente curatissimo è piaciuto. Datemi una camicia a sbuffo.
Perfect days (film): la vita ordinaria di un giapponese scorre uguale giorno dopo giorno. O forse no. Colonna sonora top.
One day (serie): mi sento di portare avanti la battaglia per far conoscere IL LIBRO di David Nicholls che dal 2009 dà vita a fiumi di lacrime in tutto il mondo. Dopo il film, ora la serie prosegue il lavoro di attivare i nostri condotti lacrimali. Bellissima.
Su Netflix.
Mostre
Bologna fotografata: mostra fotografica a Bologna nel Sottopasso di Piazza Re Enzo che raccoglie la sua storia dall’800 fino agli anni 2000. Una ricca mostra per (ri)conoscere la città più bella di tutte (ops, l’orgoglio bolognese ha parlato). Fino al 4 agosto.
Ciao, e ricorda che abbiamo gli stessi bisogni delle piante: sole, acqua e amore.
Eleonora